Fotografia in costruzione

28.12.09 Posted In , , , , , , , , , , , , , Edit This 3 Comments »
Lo scatto, il black-out dell’azione. L’istante immobile che il fotografo riprende duplicando, replicando, mistificando l’atteggiamento opaco dei suoi soggetti.
Il gesto del guardare, ancestrale eredità dell’essere umano. La fotografia riesamina quest’atto. Lo facciamo tutti: lo facciamo noi spettatori, lo fa il fotografo, lo fanno gli attori delle sue immagini.

Nulla di più, solo l’istante, un’insignificante unità di tempo nella quale Francesco Zucchetti riesce ad accumulare riflessioni sulla psicologia, sulla contemporaneità che i pixel delle sue immagini a stento riescono a contenere.
Un iper-istante. Un cortocircuito. Lo stesso cortocircuito che ha dato vita a The Summer of Our Discontent alla Galleria Aus18.

Zucchetti osserva un gruppo di giovani nel landscape in costruzione della periferia milanese imbrigliando attraverso l’obiettivo la morte della giovinezza nel mondo adulto.
Il presente l’unico linguaggio che la fotografia può parlare, blocca l’esistenza tra due poli in continuo conflitto:il passato segnato dal destino infausto dell’oblio, il futuro assetato di sogni e incertezze.

Emerge la porzione dell’inquadratura conquistata da ciascuno, emerge il predominio dell'ambiente, del contesto all’interno del quale i soggetti sono disposti. Ambedue spartiscono la stessa condizione di confusione e vaghezza, cooperando reciprocamente al proprio racconto: un cantiere ai margini di Milano, è sorpreso nell’istante di una profonda metamorfosi. Ci sono ruspe al lavoro, scheletri di edifici in cemento armato e profondi scavi: nel primo caso come nel secondo, nulla sarà più come prima.


16 dicembre 2009 - 12 febbraio 2010
Galleria Aus18

3 commenti:

Anonimo ha detto...

DROGATIIIIIIIII!!!!

Anonimo ha detto...

E drogato anche chi gli fa le foto!!!!!!!!!

claudia ha detto...

così mi piace!! ;)

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