L'elisir di Ferrario

2.2.10 Posted In , , , , , , , , , , , , Edit This 0 Comments »
Il digitale come elisir di lunga vita. Materiale deteriorabile e organico guadagna la vita eterna, o quasi, grazie a Giovanni Ferrario, artista milanese classe ’73 che ha esposto presso il Museo della Permanente a Milano, C/O Careof a Milano, CACT a Bellinzona, Isola Art Center a Milano, Analix Forever a Ginevra, Gian Ferrari Arte Contemporanea a Milano, Palazzo delle Esposizioni a Roma, Luciano Inga-Pin Contemporary Art a Milano, Galleria Neon a Bologna, Corraini Arte Contemporanea a Mantova, Armory a Perugia e al MART a Rovereto.

L’orto dei semplici è il nuovo appuntamento di MuDi Contemporanea al Museo Diocesano. Sono composizioni-sculture di fiori, verdure e rimasugli quotidiani, poste sul piano trasparente di uno scanner,che come un contemporaneo Saint Germain dona loro una goccia di eternità, digitalizzandole e fissandole nel tempo.

“Giovanni Ferrario raccoglie elementi rarefatti della natura e li propone in un nuovo insieme, dove è possibile valutare l’intensa poesia del dettaglio: petali, fili d’erba, pistilli... ciò che resta di un fiore. In una successione indeterminata di immagini si viene ricomponendo un giardino ideale, dove è possibile riconoscere la verità della bellezza dalle sue sofisticazioni. Ciò che era, ancora sarà, perché questo è il miracolo dell’arte. E questa la questione dell’immagine, a cui l’artista non può sfuggire. Non solo l’idea, non solo il concetto, ma ciò che ancora prima dell’idea, del concetto l’occhio vedeva, le dita toccavano… margherite, erbe”.
Paolo Biscottini nella presentazione del volume “L’orto dei semplici. Dialogo sull’immagine e sull’arte” (Edizioni Biblion) che accompagna la mostra.

A questa sezione si aggiunge la serie “Cortecce”: Vanità, Cosmicomiche, Devozioni domestiche, La traversata dell’oasi, Storia semplice; cinque libri creati con stampa digitale su carta di cotone. Muovendo i testi originali in fase di scannerizzazione, Ferraio fa assumere alle stampe colorazioni e forme spezzate del tutto inedite.

Giovanni Ferrario ha insegnato allo IED di Milano e dal 2004 insegna Fenomenologia e critica d’arte presso l’Università Cattolica di Milano e nel 2003 ha vinto il Computer art award presso il MART di Rovereto.


29 gennaio 2010 – 28 febbraio 2010
Museo Diocesano

Puck! e i comix di mezza estate

26.1.10 Posted In , , , , , , , , , , , , , , , , Edit This 0 Comments »
“PUCK!- la rivista delle bassezze gratuite”, già nota con il nome di “The Artist”, è un giornale di fumetti autoprodotto, nata nel 2001, creata dal disegnatore Ivan Manuppelli con l’aiuto degli amici Emanuele Fossati e Igor Mangano (ora sostituito da Marco Falatti) che, a quasi un decennio dalla sua nascita, ricostruisce la sua storia editoriale e artistica alla The Don Gallery. “PUCK!” è una rivista-gruppo, si offre in assoluta controtendenza rispetto alla divisione soggettivistica dell’universo fumettistico, un vero centro di ricerca che si getta oltre se stesso, agisce, immagina, stuzzica con un occhio rivolto sempre alla società e al mondo contemporaneo.

“La nona arte, il fumetto di The Artist diventa sfiatatoio intelligente e acuto in opposizione alle sciocchezze e alle fantasie della società e dei suoi ruoli. Non disconosce vergogna o pruriti ed esplora l'assurdo profondo della civiltà tutta. Un fumetto che non si inginocchia di fronte a nessun perbenismo, a nessuna valutazione d'opportunità, orgoglioso e consapevole del suo potere, ma si inchina al lettore spiazzandolo (...) Devoti a lezioni quali quelle di Cannibale e Frigidaire, ne riconoscono la paternità aggiornandola ai tempi che vivono (...) Il fumetto riportato alla sua essenza di guerriglia divertente delle idee, che persuade sarcastico e non si fa ricattare da alcun mercato."
Sergio Nazzaro della rivista Mega.

Una rassegna eterogenea, con molti stili e moti creatori:da fumettisti semisconosciuti a grandi nomi del panorama italiano ed internazionale. In alcuni casi le storie sono disegnate a più mani, affidando ogni pagina ad un autore differente, fondendo stili, a volte molto diversi tra loro. Parte fondamentale di queste pubblicazioni è il contributo costante della nuova generazione di cartoonist italiani: Paolo Bacilieri, Sergio Ponchione, Maurizio Rosenzweig, Alberto Ponticelli, Akab, Federico Sfascia, Giuseppe Palumbo, Squaz, Stefano Zattera, Massimo Semerano, Roberto Mangosi, Giuliano Aloisi, Piero Tonin, Fernando Caretta, Maurizio Ercole, Danilo Loizedda, Tino Adamo e gli stessi fondatori della rivista Manuppelli (sotto lo pseudonimo di Hurricane Ivan), Mangano e Fossati.

“Per gli amanti delle riviste cosiddette “underground” ecco un titolo piuttosto interessante, che nasce dagli sforzi di un gruppo di creativi e coraggiosi personaggi, i quali bellamente se ne fregano di quelle che sono le preferenze (alquanto aride e unidirezionali) del mercato attuale e pubblicano ciò che vogliono, come vogliono: per come la vedo io, il risultato è molto positivo."
Leonardo Lamanna su INK.


Sulle pagine del fu “The Artist”, rinato “PUCK!” dalle sue ceneri hanno scritto e disegnato autori della vecchia scuola umoristica (Osvaldo Cavandoli, Bruno Bozzetto, Gino Gavioli, Luigi Corteggi, Carlo Peroni), storiche firme dell’editoria indipendente (Max Capa, Matteo Guarnaccia, Giancarlo Mattia) e le più importanti firme internazionali di Underground Comix (Foolbert Sturgeon, Robert Armstrong, Hunt Emerson, Bill Griffith, gli Air Pirates, Pat Moriarity, John Pound, Aleksandar Zograf, Mike Diana, Gilbert Shelton, Jay Kinney).

Il primo numero del nuovo “PUCK!” ha come pezzo forte un’unica storia a fumetti disegnata da 30 autori italiani riuniti per la prima volta in un unico progetto editoriale : un fumetto dedicato a Osvaldo Cavandoli (prezioso collaboratore della rivista fino alla sua scomparsa) e alla sua celebre Linea.

“The Artist si pone come trait d’union tra l’underground storico e quello contemporaneo, affiancando fumetti inediti del passato a quelli realizzati dalle nuove generazioni che a quelli si rifanno. Non quindi un discorso nostalgico (…), ma un’analisi e un approfondimento su quelle produzioni e quegli autori come punto di partenza per una nuova evoluzione dei temi e degli stili.”
Dario Morgante, direttore della casa editrice Purple Press.

La mostra è divisa in tre sezioni tra loro collegate: la performance live di Hunt Emerson e l’esposizione dei suoi disegni originali; gli omaggi e le interpretazioni di Puck realizzate da diversi artisti e cartoonist di fama mondiale ed infine una selezione di tavole originali, copertinee disegni inediti.

“Puck non cerca l’assoluto, non si illude di produrre il mitico “nuovo”, anzi sottolinea nelle sue storie coscienza di tutti i passati, che oggi sono tanti “presenti” da ritrovare. L’universo contemporaneo è fatto di frammenti che si accoppiano, si scontrano, si mescolano e Puck lavora appunto coscientemente in questa pattumiera estetica. Siamo di fronte a una estetica del riciclo povero, quasi si fosse dei neonaif, eppure lontani da ogni sterile ingenuità. Ci si serve così liberamente del fumetto, del video, dei film, della musica, dell’animazione pupazzata, dei vecchi comici di strada, dei clown da baraccone di paese, dei cantastorie.Come c’è acqua sotto la superficie della Luna, così c’è almeno Puck sotto lo strato secco che è l’immaginario contemporaneo.”
Vincenzo Sparagna, direttore di Frigidaire
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21 gennaio 2010 – 6 marzo 2010
The Don Gallery

Parigi: omaggio al Teatro milanese

24.1.10 Posted In , , , , , , , , , , , , , , , Edit This 1 Comment »

Mescolate teatro e natura. Pare quasi paradossale. La materia naturale, libera e selvaggia, e la finzione teatrale, imbrigliata dai testi, dai tempi, dall’improvvisazione stessa.

Ma un soffio parigino che profuma ancora di Debussy ha dipinto acquerelli, gouaches, creato installazioni, performance, video e composizioni musicali. Questo soffio si chiama Mathilde Rosier.

È la prima personale italiana per l’artista parigina, che espone alla Galleria Raffaella Cortese.

La mostra, intitolata Supports et sentiments, è interamente pensata per omaggiare Milano e la sua lunga tradizione teatrale.

La scenografia si fa forma d’arte, protagonista e non più mero contorno. Scenografia naturale, che diventa supporto per le emozioni e le sensazioni umane.

Quello di Mathilde Rosier è un mondo inclassificabile,fantastico e di sogno, venato di angoscia, dove la natura e lo spazio del teatro diventano specchi sui quali le nostre emozioni, paure, visioni oniriche si riflettono e tornano a noi più nitide.

Di recente le sue esibizioni, spesso accompagnate da melodie composte e suonate dall’artista stessa, sono state ospitate in vari spazi europei dal Silberkuppe di Berlino alla Serpentine Gallery di Londra.

Mathilde Rosier attualmente vive e lavora tra la Borgogna e Berlino. Le sue mostre più recenti includono Head-Wig (portrait of an exbition): Selected by Paulina Olowska al Camnden art Centre di Londra nel 2009, Spectacle du décor all'Institut Français di Berlino sempre nel 2009, Costumes et accesoires alla Galerie Iris Kadel a Karlsruhe nel 2008 e Réserve des forces hostiles alla Galerie Zürcher di Parigi nel 2007.
A giorni inaugurerà la sua mostra personale al Musée du Jeu de Paume di Parigi.


19 novembre 2009 – 6 febbraio 2010
Galleria Raffaella Cortese

Occhi a mandorla all'ombra della Madonnina

23.1.10 Posted In , , , , , , , , , , , , , , Edit This 1 Comment »
Di invasione gialla certamente non si può parlare, ma non vi è dubbio che ultimamente Palazzo Reale&Co. guardino certamente più a Est che alla contemporaneità nostrana. Salvo un piccolo immenso barlume di realismo hopperiano, il potere e l’eros del Paese del Sol Levante, la rinascita del Celeste Impero, le tragedie del Medio e Lontano Oriente fotografate da Pellegrin, McCullin, McCurry la fanno da padroni.

Cina. Rinascita contemporanea a Palazzo Reale ribadisce il tutto. 50 artisti e più di 180 opere, dai dipinti alle installazione, dalle fotografie ai video, per gli ultimi 15 anni della

Repubblica Popolare Cinese. Sette sono le sezioni in cui è suddivisa la mostra, dal 1993 al primi decennio del XXI secolo.

Gli esordi della pittura presenta artisti quali Zhang Xiaogang, il maestro della pittura contemporanea cinese, Zeng Fanzhi, Yue Minjun, Liu Ye, He Sen e Feng Zhengjie, l’artista che più di tutti si lega all’universo occidentale con la sua cromia della Gaudy Art esasperando le tonalità della Pop Art americana. Tra coloro che pongono al centro della propria poetica il consumismo contemporaneo e l’uomo troviamo Zeng Hao, Zhou Tiehai e Ma Liuming.

L’East Village, il quartiere da cui partì il movimento omonimo, dove si stabilirono musicisti, critici e artisti in cerca di spazi per liberare la propria creatività. Qui troviamo Ma Liuming, Cang Xin, Rong Rong, Zhu Ming e Zhang Huan.

Tendenze tra il ‘Multimedia’ e il ‘Conceptual’ con le ricerche concettuali attraverso l’arte. Tra questi vanno ricordati Jiang Zhi che mette in luce la dipendenza psicologica della nostra società nei confronti del consumo e Shi Jinsong che trasforma oggetti innocui e piacevoli, come carrozzine e culle, in oggetti da guerra simboleggiando le battaglie che vanno combattute quotidianamente per sopravvivere alla natura manipolatrice e violenta della cultura consumistica.

Out of the red, generazione di fotografi con Huang Yan, Cui Xiuwen e Chen Lingyang e la donna, Wang Qinsong che denuncia la globalizzazione e la mercificazione contemporanea.

La sezione Cartoon Generation ospita artisti quali Zhang Hui e le sue Beijing Dolls, Gao Yu tra tradizione e innovazione, violenza e romanticismo.

Sperimentazioni satellitari offre un assaggio delle ultimissime idee creative made in China.

Video-Arte infine propone i più significativi video della scena contemporanea attuale.

Certo sono tutti molto bravi, in tutto quello che fanno, riesco a tenere anche un misero legame con la tradizione e la cultura locale, ma il loro linguaggio artistico per quanto avanti che sia, o per insultare o per copiare, guarda sempre al nostro sporco consumismo occidentale.


11 dicembre 2009 - 7 febbraio 2010
Palazzo Reale

Casa Pietracupa

22.1.10 Posted In , , , , , , , , , , , , , , , Edit This 1 Comment »
Welcome home, قبال, i mirëpritur në shtëpi, vítej doma, ต้อนรับบ้าน, dobrodošli doma, benvenuti a casa, velkommen hjem, bienvenue chez vous, 歡迎回家, tervetuloa kotiin, 自宅歓迎, bem-vindo a casa, Добро пожаловать домой, bienvenido a casa, willkommen zu Hause, isten hozott itthon, chào mừng nhà, Ласкаво просимо додому, evine hoşgeldin, บ้านต้อนรับ, välkommen hem, ברוכים הבאים הביתה.

L’idea è stravagante nella sua semplicità. Ed è Vice Gallery a renderla realtà. Spazio bianco, vestibolo essenziale, le forme spariscono di fronte all’impatto latteo degli interni. Ed ecco infrangersi il tutto nei colori pacati e nei significati semplici della prima fotografia. Avanzando le cose cambiano. Ma partiamo dall’inizio…

Il padrone di casa è Marco Pietracupa, un fotografo di moda e ritratti di livello internazionale, collabora con D di Repubblica e L’Uomo Vogue.

La sua è la prima retrospettiva. Il suo obiettivo, condurci nell’intimo privato della sua vita, o meglio, della sua casa. Proprio così. Pietracupa ci invita nel suo focolare, nel luogo della sua crescita familiare ma soprattutto professionale.

Casa sua è il suo laboratorio: fotografa, crea, organizza, fa i casting. E in questo pentolone di usi svariati che il fotografo fa di casa sua, esce un ritratto ironico e bizzarro di questo posto inconfessato. In questo luogo non vi sono barriere alla sperimentazione, ogni centimetro quadrato è usato e rimodellato per qualsiasi uso fotografico.

La mostra è divisa in tre sezioni: la principale racchiude la propria famiglia, segue poi una serie di ritratti per i casting fra l’erotico e l’ironico e infine due serie di striptease scattati al buio senza che la modella potesse vedere il fotografo. Indipendentemente dalla bellezza delle modelle, questo metodo di naturalezza obbligata è di grande effetto e di ovvia provocazione a tutte le patinatine e calendarine ingessate d’oggigiorno.

Per una questione di coerenza col proprio percorso, tutte le foto della mostra sono scattate in analogico e saranno stampate su carta fotografica. Nulla sarà digitale. Filosofia Pietracupa.


17 gennaio 2010 - 19 febbraio 2010

IULMart

20.1.10 Posted In , , , , , , , , , , , , , , , , Edit This 2 Comments »
Campanilismo: attaccamento esagerato e gretto alla proprio a città o paese.

O alla propria università.


La Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM ha avuto il piacere di ospitare la mostra “Italia Dipinta”, all’Italia dagli italiani.


I laureandi del Master per Curatori Mostre dell’a.a. 2009/2010 tenuto dal professor Marco Goldin hanno dato vita ad un’esposizione di 24 opere realizzate da Graziella Da Gioz, Paolo Del Giudice, Silvio Lacasella, Enrico Lombardi, Andrea Martinelli, Matteo Massagrande, Giuseppe Puglisi, Riccardo Taiana, Raffaele Rossi, Alessandro Papetti, Maria Savino e Piero Zuccaro.


La mostra è il succo pregiato di un percorso di apprendimento che ha mescolato lezioni frontali e confronti diretti su campo toccando le maggiori sedi espositive d’Europa, da Berna a Zurigo fino ad Amsterdam e rispettivi curatori.


Ogni artista ha creato appositamente per questa mostra due opere made-to-measure. Il tema è il paesaggio. Quello italiano.


Altro che pizza, spaghetti e mandolino.

Nuove leve, ottima preparazione e arte. Questo è il vero sapore dell’italianità.



15 dicembre 2009 - 20 gennaio 2010
Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM

Avantgarde lineare

12.1.10 Posted In , , , , , , , , , , , , , , , Edit This 4 Comments »
Maggiore è la vicinanza, minore la riconoscibilità. Da una cellula ingrandita al microscopio pian piano si rendono nitide delle piccole lettere. Un intreccio cangiante di superfici e linee. Di questo parla Sgherri: la possibilità formale di ogni oggetto, ogni grande o piccola cosa, di essere nel suo intimo un miscuglio di intrecci.

Una nuova personale, dopo tanti anni di nuovo a Milano, dell’artista toscano Gianluca Sgherri alla Galleria Arte92.


Acuti e irreprensibili, i suo piccoli quadri, danno valore al tempo impiegato per eseguirli, in una meditazione semi-mistica sulla forma e sulla materia pittorica.


Le nuove opere sono liquide, sovrapposte fra loro, senza spazi ma pieni di aree, con linee che si dilatano e si restringono.


Trenta opere di mondi lirici, di intrecci, ragnatele che catturano chi guarda, seducendolo, costringendolo e invitandolo a ponderare sulle doti della pittura d’avanguardia.



3 dicembre 2009 - 23 gennaio 2010

Galleria Arte92

Cremisi milanese

11.1.10 Posted In , , , , , , , , , , , , , , , , , , Edit This 2 Comments »
Milioni e milioni di cocciniglie dall’oriente e dal mediterraneo era la base di lunghissime trattative tra i mercanti del ‘400. Da Bagdad alle coste del Mar Nero questo prezioso elemento era la base per la creazione del cremisi, un colorante tessile che nelle sue innumerevoli sfumature – dall’arancio al bruno – esaltava il gusto sopraffino dei setajoli lombardi e dava lustro al modernissimo ed avanzato intreccio economico della Milano dell’epoca.

La fama del cremisi echeggiava fino al Celeste Impero, dovunque ritenuto elemento essenziale per la determinazione del valore e della qualità dei tessuti e di tutto quell’emisfero di buon gusto e aristocrazia che implicava.

Ma tutto ebbe inizio nel 1442, quando arrivarono nel capoluogo lombardo due setajoli, da Firenze e da Genova, invitati da Filippo Maria Visconti, portando con loro l’arte della lavorazione della seta e dando vita alla tradizione che rende ancora oggi Milano l’emblema del gusto italiano nel mondo.

Seta, Oro, Cremisi. Segreti e tecnologia alla corte dei Visconti e degli Sforza al Museo Poldi Pezzoli presenta circa 50 preziose opere di rara qualità. Dai ricami in seta in oro e perle ai broccati con oro e argento, dai raffinati velluti a disegno ai damaschi, da un rarissimo caftano appartenuto ad un boiardo della Valacchia alla carte da gioco.

Oltre a questi capolavori la mostra propone un excursus sulle caratteristiche di una città in pieni fermento, fortemente innovativa, in grado di calamitare competenze artistiche e tecniche specializzate, creatrice di un valore aggiunto come Milano.
In questo scenario appare fondamentale una presenza arrivata ad avere un ruolo primario nella produzione e nella creazione serica: la donna.

In apertura la mostra propone una serie di tessuti araldici, tra i quali spicca un particolare velluto a tre colori commissionato per il matrimonio di Ludovico il Moro. Segue poi uno spazio dedicato ai velluti, lampassi e damaschi e per completare una sezione dedicata al ricamo in Lombardia nel corso del secolo.

La rassegna è la prima di cinque che verranno organizzate nei diversi musei nell’ambito del progetto ISAL: La produzione serica in Lombardia, dal XV al XX secolo.


29 ottobre 2009 - 21 febbraio 2010
Museo Poldi Pezzoli

Clown anti-crisi

2.1.10 Posted In , , , , , , , , , , , Edit This 4 Comments »
Crisi. Maledetta crisi. Crisi ladra. Crisi presidenziale. Crisi politica. Crisi mondiale. Crisi gialla. Crisi intestinale. Effetto crisi. Crisi ferroviaria. Crisi del $. Crisi dell’€. Crisi del’orto di Obama. Crisi solare. Social Circus crisi. Crisi depressiva. Famiglia Margini salvaci tu.


Arte contemporanea fresca di stampa. Crisi editoriale.
In un mondo in cui si comincia a perdere il senno…crisi mondiale…un urlo ironico alle vallette della politica, con bronci e sorrisi al lifting…
crisi facciale…che rimorchiano i padroni degli elefanti e i domatori di orsi neri di petrolio…crisi petrolifera.

E un senso non c’è perche nessuno lo cerca…crisi di senso…quando metà mondo sta facendo acquisti su internet e l’altra metà no, perché il computer è in crisi.

Ma un orizzonte luminoso ancora splende in questo nugolo di crisi. Il sole sorge ancora in questo
mondo di ladri. È l’arte che scalpita per riportarci sula retta via.

Ma il
popolo pagante dipende dall’eroina TV assuefatto da un digitale extra-terrestre.
E di nuovo alta si leva la disperata richiesta di aiuto:
Cristina Show e Met Levi, Vittoria Perzan, Max Papeschi, Senso, Andrea Francolino, Berse & Cruz, Carlotta Polegato, Fabrizio Bellomo, Beatrice Morabito, Luca Cos, Elvira Biatta ,Enzo Bollani AIUTATECI VOI!!!


17 dicembre 2009 - 2 febbraio 2010
Galleria Famiglia Margini

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