La regione dà luce all'arte è una manifestazione promossa dalla
Regione Lombardia e da
Fondazione Stelline che, fino ad aprile 2010, mostra una serie di esposizioni per scoprire e valorizzare l'immenso patrimonio artistico lombardo.
Verranno esposti importanti lavori compiuti tra
Rinascimento e
Barocco, di autori quali
Giovanni Cariani,
Moretto da Brescia,
Romanino,
Giovanni Battista Moroni,
Camillo Procaccini,
Fra' Galgario ed altri, provenienti dal patrimonio delle
Istituzioni Ospedaliere Lombarde. Questi capolavori, infatti, non giungono solo dal capoluogo lombardo, ma anche dalle province di Como, Bergamo, Brescia, Lodi, Varese, Pavia.

Dall'
Ospedale di Chiari arriva la
Madonna in trono col Bambino e Santi del
Moretto da Brescia. La pala, ora conservata nella chiesa dell'Ospedale di Orzinuovi, è databile tra il 1525 e il 1530 ,periodo in cui il pittore aveva raggiunto la sua maturità artistica.
Vengono poi esposti altri due dipinti degli
Spedali Civili di Brescia, come il
San Rocco tra i Santi Cosma, Damiano, Nicola da Bari e Antonio abate, che fa conoscere aspetti meno noti di un giovane
Moretto malinconico e la
Madonna col Bambino, opera tarda del
Romanino.
A essi si affianca, sempre degli Spedali Civili di Brescia, anche il genere della
natura morta, qui presentata in due versioni che appartengono al raro repertorio animalistico di
Giorgio Duranti.
Dagli
Ospedali Riuniti di Bergamo proviene invece, il
Ritratto di Elisabetta Piavani Ghidotti di
Fra' Galgario, visibile nella
Galleria dell'Accademia Carrara, così come il
Ritratto di anziano gentiluomo con veste rossa, uno dei capolavori di
Giovan Battista Moroni, e la
Schiavona di
Giovanni Cariani.

Esempi databili dal tardo
Cinquecento al
Settecento, provengono dai centri minori che gravitavano attorno al capoluogo lombardo. È questo il caso dell'
Ospedale di Vigevano da cui proviene
La Presentazione di Maria al tempio di
Camillo Procaccini, o il
Cristo crocifisso di
Daniele Crespi, dall'
Azienda Ospedaliera di Gallarate, o ancora i
Quattro Evangelisti di
Giuseppe Vermiglio, dall'
Azienda Ospedaliera di Melegnano.
Il percorso espositivo esplora anche il campo della
ritrattistica che costituisce il nucleo principale e motivato delle collezioni ospedaliere. Dall'ospedale
Fatebenefratelli di Milano arriva il
Ritratto della benefattrice Anna Cecilia Visconti, datato 1672, la cui attribuzione si colloca tra il
Ceresa o il
Cittadini, mentre dall'
Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio giunge l'
Autoritratto di Biagio Bellotti, eseguito nel 1784.

Ciascuno di queste opere d'arte è affiancato da
schermi al plasma che come futuristiche guide sostituiscono le tradizionali didascalie. Attraverso di esse è possibile un'interazione col dipinto e un suo approfondimento storico-scientifico, per venire a conoscenza del percorso creativo dell'artista, e ammirare i dettagli dell'opera.
Dal 2 all'8 dicembre, dalle 18.00 a mezzanotte, la facciata del
Grattacielo Pirelli come un’immensa tela si illumina con i colori dei capolavori dell'arte lombarda. Una serie di 30 proiezioni delle opere di maggior valore storico artistico in mostra, con zoom su alcuni dei loro dettagli particolarmente significativi, facendo arrivare i colori e i soggetti ovunque con eccitante forza scenica.
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Inoltre
dal 3 dicembre 2009 al 25 aprile 2010 viene presentato il ciclo
"Artbox. A tu per tu con Antonello da Messina, Tiziano Vecellio, Francesco Hayez e Mario Sironi", uno spazio esclusivo e privilegiato che conduce i visitatori alla scoperta dei segreti e della storia di 4 capolavori, dedicato di volta in volta ad una sola opera, esposta per la durata di circa un mese. La prima opera presentata, dal 3 dicembre al 10 gennaio 2010, è il
Ritratto della contessa Teresa Zumali Marsili con il figlio Giuseppe, realizzato da
Francesco Hayez nel 1833, conservato nei
Musei Civici di Lodi, di proprietà della locale
Azienda Ospedaliera - capolavoro del pittore e un documento del livello europeo raggiunto dalla ritrattistica italiana dell'Ottocento.
Gli altri appuntamenti saranno, dal 14 gennaio al 14 febbraio 2010 con il
San Benedetto, 1470 ca, di
Antonello da Messina; dal 18 febbraio al 21 marzo 2010, con il
Ritratto di Giulio Romano, 1536 o 1538, di
Tiziano Vecellio, e dal 25 marzo al 25 aprile 2010, con il
Ritratto di Carlo Carvaglio, 1932-1933, di
Mario Sironi.
L'arte lombarda torna a far parlare di sè. Saranno i cittadini disposti ad ascoltarla?
2 dicembre 2009 al 10 gennaio 2010